Firenze 25 Dicembre 2065

Il fuoco scoppietta, siamo in una delle pochissime abitazioni ad avere ancora un camino «Niente fa più caldo della legna che brucia», si sente sussurrare a voce bassa.

Il Nonno, appollaiato sulla poltrona di casa, sta raccontando al nipote una delle sue tante avventure mentre il piccolo gira per la stanza come stesse cercando un tesoro, toccando ogni oggetto e frugando in ogni angolo, con quella curiosità che solo un bambino può avere.

Si imbatte così in una vecchia scatola che afferra e subito apre, niente gioielli, solo alcune vecchie foto. Tra le tante una attira la sua attenzione «Nonno, ma … Hai fotografato un balcone?» esclama «E cosa ci fa un lenzuolo con dipinto un arcobaleno!?».

La sua voce squillante fa quasi cadere il nonno dalla poltrona che, guarda la foto intensamente e preso un lungo respiro … «Sapessi cosa è successo quell’anno. Il Mondo era completamente cambiato».

Gli occhi del piccolo brillano di curiosità, impossibile ignorarlo. «Cosa è successo?! Cosa è successo? Raccontami!» incalza il piccolo.

«Il periodo più strano della mia vita. Quell’anno ci fu la pandemia! Era vietato uscire di casa, spostarsi tra le Regioni e bisognava avere la mascherina sempre sul volto! All’inizio sembrava cosa di poco conto. Molti erano spaventati, alcuni non capivano, altri non credevano, ma in poche settimane dal primo annuncio in tv del Presidente del Consiglio tutto cambiò velocemente!» la voce cambia e si fa ancora più profonda «Quel tremendo numero di contagi continuava a salire e le immagini in televisione ci facevano vedere camion dell’esercito che… Che… Questo lo studierai a scuola tra qualche anno».

«E quindi? Cosa avete fatto?» incalza il piccolo.

«Bella domanda sai?! Abbiamo fatto l’unica cosa che il Governo ci permetteva, CI SIAMO FATTI FORZA! Ogni tanto si sentiva l’Inno intonato dal vicino di pianerottolo, in un giorno normale gli avresti urlato “ZITTO”, ma non durante quei giorni. Aspettavamo settimana dopo settimana il DPCM».

«DP… Cosa nonno?».

«Aspettavamo che il governo ci dicesse cosa potevamo e non potevamo fare. Oggi tutti lavorano da casa, ma a quel tempo andavamo tutti i giorni in ufficio e per la prima volta abbiamo sperimentato un modo diverso di lavorare. Ricordo ancora le prime riunioni interminabili su Zoom».
«Ufficio!?» esclama saputello il nipote «Ma nonno te mi hai sempre detto che organizzavi eventi».

«Certo, sapessi quanto era faticoso!» lo interrompe il nonno con occhi fieri «L’evento è solo la parte finale di un duro e lungo lavoro che viene prima. Fare un evento non è come partecipare ad un evento. In quel periodo il nostro settore era tra i più colpiti» sospira il nonno con malinconia «Che sofferenza è stata, non abbiamo lavorato per oltre un anno, ma la speranza di ripartire non è mai mancata. Il nostro Team è stato forte e non ha mai mollato! Ci siamo reiventati, organizzati, SIAMO CADUTI E CI SIAMO RIALZATI».

 

Eh sì perché se c’è una cosa 

che abbiamo capito, è che

IL MONDO È UNO E

TUTTI NE FACCIAMO PARTE!

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